Cosa cambia con la Riforma Cartabia nel diritto all’oblio? Possiamo fare riferimento a questa legge per automatizzare i processi di cancellazione delle notizie dai risultati di ricerca Google? Qual è il ruolo dell’Autorità per la protezione dei dati personali nella gestione di queste procedure di rimozione? Oggi online possiamo trovare di tutto e possiamo trovare anche noi stessi. Chi crea contenuti per siti web spesso si prende la libertà di inserire nomi e cognomi di persone che si ritrovano coinvolte in una vicenda, magari per fornire informazioni ulteriori più o meno di interesse comune e pubblico. Il diritto all’oblio permette a tutti di poter chiedere non solo la cancellazione del proprio nome e cognome da una determinata notizia ma di poterlo ottenere quando la notizia risulta essere vecchia, superata, non più veritiera. Spesso il diritto all’oblio viene esercitato da persone ad esempio che in passato hanno subito una accusa di reato, sono stati imputati, sono risultati indagati ma o hanno scontato la loro pena o sono risultati innocenti e quindi tali informazioni non sono più necessarie. Lo stesso diritto dava non solo la possibilità di chiedere la cancellazione dei propri dati da un sito web ma qualora il responsabile dell’articolo non fosse concorde o fosse irreperibile, offriva la possibilità di richiedere la rimozione dai motori di ricerca attraverso l’indicizzazione di un sito web o di una pagina specifica. Oggi cosa cambia con l’introduzione della riforma? Scopriamolo insieme.

MODULO GOOGLE PER IL DIRITTO ALL’OBLIO:

https://www.google.com/webmasters/tools/legal-removal-request?complaint_type=14

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Cosa cambia oggi per cancellare notizie da Google?

La Commissione Giustizia ha decretato con un nuovo emendamento chiamato appunto Cartabia ha decretato che dovranno essere cancellate da Google e da tutti gli altri motori di ricerca tutte le notizie di procedimenti penali a carico di persone che sono state poi riconosciute innocenti. Non potendo agire direttamente sulla modifica del testo i motori di ricerca saranno tenuti alla deindicizzazione del sito o della notizia al fine di tutelare la privacy e l’immagine dei soggetti interessati. Fino ad oggi abbiamo visto che si poteva fare richiesta ma non sempre veniva accolta dai motori di ricerca portando così ad un procedimento di reclami e ricorsi senza fine. Oggi non è più un’opzione e dovrà avvenire tutto automaticamente e non appena verrà emesso il verdetto di innocenza da parte del giudice che si occupa della vicenda. 

Quando entrerà in vigore la Legge Cartabia per cancellare notizie da Google?

La riforma Cartabia entrerà in vigore a fine del 2021 dopo l’approvazione definitiva del Parlamento e della stesura dei vari decreti legislativi necessari. Sarà un cambiamento importante che vedrà il diritto di cronaca oscurato e modificato. Al tempo stesso questo permetterà di tutelare l’immagine di una persona e soprattutto delle persone più esposte pubblicamente.

Diritto all’Oblio Google: Linee Guida Europee per i Motori di Ricerca

Quali sono le linee guida europee per i motori di ricerca quando vogliamo far valere il nostro diritto all’oblio? Scopriamo insieme in questo articolo. Si sente parlare moltissimo di diritto all’Oblio ma quali sono le linee guida europee per i motori di ricerca? Come devono adoperarsi? E quali saranno i cambiamenti? L’European Data Protection Board si è espresso in merito al trattamento dei dati personali e al diritto all’oblio pubblicando le linee guida 5/2019 in una seconda versione e con un particolare riguardo agli adempimenti che devono seguire i vari motori di ricerca. In questo articolo cercheremo di fare maggiore chiarezza in merito a questo tema così da capire cosa ha decretato l’Unione Europea. 

Che cos’è il diritto all’oblio?

Il diritto all’Oblio è un diritto a cui può accedere ogni cittadino presente sul territorio europeo, riguarda in particolare i casi in cui su un sito web o una piattaforma oppure un’applicazione vi sono presenti immagini, contenuti, informazioni o dati che vadano a ledere non solo la reputazione di un individuo ma anche la sua privacy. Il diritto all’Oblio prevede perciò che ogni persona possa chiedere la deindicizzazione di tale contenuto dai motori di ricerca. Ciò vuol dire che il motore di ricerca non lo renderà più accessibile agli utenti dal momento che lo andrà ad oscurare. Questo perché non può andare ad agire direttamente non avendo gli strumenti necessari per farlo. Oscurarlo vuol dire deindicizzarlo e quindi non renderlo più visibile online, sarà come se non fosse mai esistito. 

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Cosa prevedono le linee guida europee?

Le linee guida europee prevedono che ogni cittadino può chiedere ad un fornitore, quindi un motore di ricerca come Google, di poter rimuovere uno o più collegamenti online e questo diritto è sancito con l’art.17 del Regolamento Europeo. All’interno di queste linee guida troviamo i motivi per cui è possibile richiedere la deindicizzazione che sono:

  • Nel momento in cui i dati personali non sono più necessari alla finalità del trattamento da parte di un motore di ricerca.
  • Informazioni obsolete.
  • Tutela della propria privacy.
  • Qualora vengano a mancare le basi legali per il trattamento dei dati.
  • Notizie false o non più veritiere. 

Quando il motore di ricerca può non accettare la richiesta di deindicizzazione?

Ci sono casi in cui queste richieste non sono ammissibili, ecco quando perciò il motore di ricerca può non accogliere la richiesta:

  • Quando i dati sono necessari per esercitare il diritto all’espressione e all’informazione.
  • Quando sono necessari per il trattamento e l’adempimento di un obbligo legale che riguarda il soggetto.
  • Le informazioni sono di interesse pubblico, ricerca scientifica, storica o per scopi statistici. 

In tutti gli altri casi invece si procede alla deindicizzazione, si ricorda però che le notizie e i dati rimangono comunque online e potrebbero essere comunque visionati utilizzando altri termini di ricerca come previsto dal Regolamento Europeo.

Eliminare Informazioni Personali da siti di altri nelle ricerche Google

Come possiamo eliminare informazioni personali da siti di altre persone? Scopriamo come farlo. Ricorda che, se devi cancellare notizie dalle ricerche Google per il tuo nome, eliminare informazioni personali da Google, togliere notizie dal web e cancellare articoli di giornale dai risultati di ricerca personali di Google, Bing, Yahoo!, è sempre meglio contattare il Webmaster del sito web, fornendo le proprie argomentazioni per la richiesta.. Spesso capita di non riuscire a tutelare la nostra privacy al 100% ed è possibile imbatterci in nostri dati personali, immagini e altri contenuti che ci riguardano all’interno di un sito web non di nostra appartenenza. Nonostante sia una violazione della nostra privacy capita molto più spesso di quello che pensiamo, spesso i possessori di siti web si prendono il diritto di pubblicarli senza neanche chiederci niente e noi ci accorgiamo per caso che i nostri dati sono finiti nel web. Cosa possiamo fare noi? Abbiamo modo di poter eliminare i nostri dati personali? Scopriamo i vari metodi che abbiamo a disposizione.

SE DEVI CANCELLARE NOTIZIE DA GOOGLE CONTATTA CYBER LEX: [email protected] , telefono: 0639754846 

Cancellare notizie da internet è possibile se gli articoli sono archiviati online? Come far rimuovere una notizia da Google se presente nell’archivio? Il diritto all’oblio fornisce a tutti la possibilità di poter richiedere la cancellazione di un’informazione, una notizia, un’immagine o dei dati personali che siano presenti su un sito web online. Questo perché ogni persona ha diritto a tutelare la propria privacy, i propri dati personali e la propria reputazione. Cosa avviene però quando si tratta di notizie che hanno una rilevanza storica e giornalistica? In questo caso il percorso è un po’ più complesso e ad esprimersi è stata la Cassazione Civile con ordinanza 7559/2020. Vediamo cosa ha dichiarato. Cancellazione delle notizie da un sito web Quando si tratta di informazioni di carattere storico e di cronaca non sempre è possibile rimuovere tali informazioni soprattutto se veritiere. Di fatti il diritto all’oblio sancisce che le notizie per essere rimosse debbano essere obsolete o non più veritiere o dimostratesi false, ad esempio una persona indagata ma poi assolta perché risultata innocente. Quando però si ha davanti il diritto di cronica le cose cambiano? In parte. Secondo quanto stabilito dalla Cassazione Civile e dal Tribunale di Milano ogni persona può comunque far valere il proprio diritto all’oblio ed ottenere la deindicizzazione di una notizia dai motori di ricerca. È possibile infatti richiederne la rimozione ed ottenerla però non è possibile farla cancellare dagli archivi storici di un giornale. Secondo infatti la Cassazione Civili in questi casi bisogna trovare una soluzione che rispetti i diritti di entrambe le parti, da una parte troviamo la necessità di tutelare la propria persona dall’altra quella di tutelare i diritti del giornalismo. Quindi ha decretato che la soluzione migliore in questi casi è proprio quella di deindicizzare una notizia ma di non rimuoverla dall’archivio storico di un giornale. Cosa vuol dire deindicizzare? I motori di ricerca non hanno facoltà di poter eliminare direttamente una pagina web o una notizia quello che possono fare è deindicizzarla ossia oscurarla e renderla non visibile agli altri utenti. In questo modo sarà come se la notizia non fosse mai esistita e messa online, anche se in realtà permane all’interno del sito web. Gli unici che possono eliminare una notizia o una pagina web sono i proprietari del sito stesso quindi è a loro che ci deve rivolgere per una rimozione totale, ma molto spesso o ignorano la richiesta o è difficile reperirli.

https://servizilegaliweb.it/world-check-cose-e-come-cancellarsi-71164.html

https://servizilegaliweb.it/come-eliminare-siti-indesiderati-71168.html

https://servizilegaliweb.it/diritto-alloblio-come-fare-71184.html

https://servizilegaliweb.it/rimuovere-notizie-dal-web-71187.html

https://servizilegaliweb.it/diritto-alloblio-e-diritto-di-cronaca-71190.html

https://servizilegaliweb.it/rimozione-di-contenuti-personali-da-google-71195.html

https://servizilegaliweb.it/cancellare-notizie-da-google-71200.html

https://servizilegaliweb.it/diritto-alloblio-e-deindicizzazione-come-funziona-71203.html

https://servizilegaliweb.it/rimozione-articolo-diffamatorio-71206.html

https://dirittoallobliointernet.com/come-cancellare-notizie-su-internet-632.html

https://dirittoallobliointernet.com/come-cancellare-i-dati-personali-da-google-635.html

https://dirittoallobliointernet.com/cancellare-immagini-da-google-650.html

https://dirittoallobliointernet.com/come-segnalare-immagini-non-appropriate-su-google-654.html

https://dirittoallobliointernet.com/garante-privacy-diritto-alloblio-658.html

https://dirittoallobliointernet.com/gdpr-privacy-661.html

https://dirittoallobliointernet.com/come-eliminare-una-pagina-da-google-664.html

https://dirittoallobliointernet.com/eliminare-contenuti-da-internet-668.html

https://dirittoallobliointernet.com/web-reputation-e-diritto-alloblio-su-google-672.html

https://dirittoallobliointernet.com/diritto-alloblio-dei-dati-dalle-banche-dati-del-casellario-giudiziale-677.html

https://gdpr.net/rimozione-di-informazioni-da-google/

https://gdpr.net/come-eliminare-un-sito-web/

https://gdpr.net/diritto-alloblio-privacy/

https://gdpr.net/segnalare-a-google-un-sito-scorretto/

https://gdpr.net/diritto-alloblio-google-modulo/ 

https://gdpr.net/cancellare-risultati-ricerca-google/

https://gdpr.net/come-eliminare-dati-personali-da-google/

https://gdpr.net/rimozione-url-obsoleti/

https://gdpr.net/cancellare-notizie-dal-web/

https://gdpr.net/cancellare-nome-da-google/ 

https://servizilegaliweb.it/come-togliere-un-video-da-youtube-70988.html

https://servizilegaliweb.it/rimozione-di-informazioni-da-google-70993.html

https://servizilegaliweb.it/come-eliminare-un-sito-web-71022.html

https://servizilegaliweb.it/diritto-alloblio-privacy-71026.html

https://servizilegaliweb.it/segnalare-a-google-un-sito-scorretto-71041.html

https://servizilegaliweb.it/diritto-alloblio-google-modulo-71045.html

https://servizilegaliweb.it/cancellare-risultati-ricerca-google-70959.html

https://servizilegaliweb.it/come-eliminare-dati-personali-da-google-71037.html

https://dirittoallobliointernet.com/come-cancellare-articoli-di-giornale-da-internet-262.html

https://dirittoallobliointernet.com/rimuovere-link-da-google-265.html

https://dirittoallobliointernet.com/eliminare-il-proprio-nome-da-google-775.html

https://dirittoallobliointernet.com/deindicizzazione-privacy-787.html

https://dirittoallobliointernet.com/come-togliere-un-video-da-youtube-322.html

https://dirittoallobliointernet.com/rimozione-di-informazioni-da-google-304.html

https://dirittoallobliointernet.com/come-eliminare-un-sito-web-288.html

https://dirittoallobliointernet.com/diritto-alloblio-privacy-295.html

Contattare il possessore del sito web

Il primo passo da compiere è quello di contattare direttamente il sito web o il suo proprietario e chiedere l’immediata rimozione di tali contenuti che ci riguardano. Solitamente troviamo il modulo contatto su ogni sito web e possiamo utilizzarlo per metterci in contatto con lui, è possibile però che lo stesso ignori la nostra richiesta quindi i dati permangono e noi dobbiamo trovare un’altra soluzione.

Contattare i motori di ricerca per cancellare notizie 

Con l’art.17 del Regolamento Europeo si stabilisce il diritto all’oblio di ogni cittadino appartenente alla comunità europea. Questo diritto ci da la possibilità di eseguire richiesta direttamente al motore di ricerca, o ai motori di ricerca, per richiedere che quel determinato contenuto sia deindicizzato. Deindicizzare un contenuto non è come cancellarlo, di fatti non ne ha la possibilità il motore di ricerca ma ha la facoltà di oscurare un URL o una parola chiave o un contenuto online, cioè lo rende invisibile alle ricerche online su territorio europeo. Il motore di ricerca può approvare la richiesta o rifiutarla. Se la rifiuta possiamo rivolgerci direttamente al Garante della Privacy.

Rivolgiamoci all’Autorità Garante della privacy

Qualora nonostante abbiamo presentato la richiesta al motore di ricerca con apposito modulo online, esso decide di respingerla abbiamo la possibilità di eseguire reclamo. Il reclamo possiamo eseguirlo al Garante della Privacy che andrà a questo punto ad analizzare il caso e a trarre le sue considerazioni. Anche il garante può rifiutarsi di imporre una deindicizzazione nel caso in cui non vi siano i presupposti per accettare una segnalazione. Generalmente si rifiuta solamente quando si tratta di notizie veritiere e ancora in essere, l’argomento trattato o il contenuto sia di interesse pubblico.

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https://cyberlex.net/deindicizzazione-diritto-alloblio/

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https://cyberlex.net/diritto-alloblio-e-notizie-obsolete-infondate-o-accusatorie/

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https://cyberlex.net/modulo-google-diritto-alloblio/

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https://cyberlex.net/cancellare-url-da-google/

https://cyberlex.net/come-eliminare-notizie-da-google/

CONTINUA A LEGGERE – APPROFONDIMENTO DALLA RASSEGNA STAMPA – OTTOBRE 2021 – LEGGE CARTABIA DIRITTO ALL’OBLIO

Legambiente, WWF e Greenpeace lanciano un appello al Governo: “No al colpo di spugna sui reati ambientali che minacciano la salute dei cittadini”. La riforma della Giustizia Penale, promossa dal Ministro Cartabia, interpella le tre associazioni più in vista, impegnate sul fronte della salvaguardia ambientale del pianeta. Infatti, Legambiente, WWF e Greenpeace, a seguito dell’ok della Camera alla Riforma della Giustizia Penale, hanno rivolto un appello al Ministro Marta Cartabia e al Presidente del Consiglio Mario Draghi. Temendo che la nuova legge possa attenuare la lotta per le illegalità che colpiscono l’ambiente, le tre associazioni si dicono contrarie “al colpo di spugna sui reati ambientali che minacciano la salute dei cittadini, la buona economia e la sicurezza del nostro Paese”. Pertanto, continuano Legambiente, WWF e Greenpeace, “il Governo inserisca i delitti ambientali introdotti nel nostro Codice penale tra quelli di particolare gravità e complessità che richiedono tempi più lunghi per lo svolgimento delle indagini e dei processi”. All’interno della nota congiunta, le tre associazioni chiedono al Governo “di modificare il testo in discussione alla Camera per evitare che tutte le indagini e i processi già avviati, grazie a quelle norme votate da un’ampia maggioranza in Parlamento, vengano vergognosamente cancellate”. Infatti, proprio Il Ministero della Giustizia ha raccolto, elaborato e diffuso i dati che, annualmente, confluiscono all’interno del “Rapporto Ecomafia” di Legambiente, tenendo in considerazione l’arco temporale che va dal 2015 al 2020 indicano. Dai dati è emerso che sono 4.636 i procedimenti penali avviati dalle procure italiane, 623 quelli archiviati, 12.733 le persone denunciate e 3.989 le ordinanze di custodia cautelare decise. Qualora si decidesse di sopprimere i dibattimenti penali già avviati per i reati presenti già all’interno del Codice Penale, secondo quanto stabilito dalla legge numero 68 del 2015 e successivi cambiamenti, “l’Italia rischia di fare un clamoroso passo indietro nella tutela dell’ambiente”, annunciano preoccupate le tre associazioni. A tal proposito, è intervenuto anche Enrico Fontana, Responsabile dell’Osservatorio Nazionale Ambiente e Legalità di Legambiente, che a La Stampa.it, ha spiegato: “Ci sono voluti ventuno anni, da quando pubblicammo il primo Rapporto Ecomafia, per vedere inseriti nel Codice penale i delitti contro l’ambiente, dall’inquinamento al disastro ambientale fino al traffico di rifiuti”. Grazie a questo intervento, evidenzia Fontana, “oggi sono possibili inchieste di grande importanza, come quelle sulle 150.000 tonnellate di fanghi contaminati sparsi sui terreni agricoli del Nord Italia o sulle devastazioni causate dalla pesca illegale dei datteri di mare. Ma anche i roghi della Sardegna, se dovesse emergere un’origine dolosa, hanno le dimensioni di un vero e proprio disastro ambientale. Sono tutti reati gravi che richiedono indagini complesse e tempi adeguati”. Alla luce della situazione attuale che investe l’Italia, Fontana incalza: “Chiediamo con forza al governo e alla maggioranza che lo sostiene, impegnata in queste ore a trovare un accordo sulla riforma della giustizia, di non cancellare di fatto una riforma di civiltà, negando la possibilità di fare giustizia in nome del popolo inquinato”. E aggiunge: “Ma non basta: è indispensabile rafforzare contemporaneamente le strutture tecnico scientifiche delle Agenzie regionali per la protezione dell’ambiente, che affiancano forze dell’ordine e magistratura nel loro lavoro e sono ancora in attesa dei decreti attuativi della riforma fatta nel 2012, come quello per il personale di polizia giudiziaria”. Le associazioni affermano che “senza la modifica chiesta da Legambiente, WWF e Greenpeace al testo presentato dal Governo, la cosiddetta riforma Cartabia, verrà di fatto tradita qualsiasi speranza di ottenere giustizia in nome del popolo inquinato”. Inoltre, nella nota congiunta, Legambiente, WWF e Greenpeace fanno appello ai “risultati che testimoniano un impegno straordinario delle Forze dell’ordine a fronte di reati di particolare complessità dal punto di vista giuridico e degli accertamenti tecnico-scientifici necessari per accertare quanto è accaduto, a cui già oggi è difficile fare fronte senza un potenziamento delle strutture dello Stato, a cominciare dalle Agenzie regionali per la protezione dell’ambiente, delegate al sistema dei controlli, come richiesto a gran voce ma finora invano”.

Per saperne di più sulle novità avanzate dalla Legge Cartabia dai un’occhiata alla rassegna stampa che segue:

https://www.laleggepertutti.it/512017_diritto-alloblio-cosa-cambia-con-la-riforma-cartabia

https://torino.corriere.it/politica/21_agosto_30/improcedibilita-punto-correggere-riforma-cartabia-985104b8-09b7-11ec-9dd3-3cdc96ff46f7.shtml

https://24plus.ilsole24ore.com/art/giustizia-prescrizione-riti-alternativi-6-punti-chiave-riforma-cartabia-AENU9jV

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