Mario D’Ignazio si è soffermato a parlare, in uno dei suoi ultimi post di Facebook, sull’importanza dei “dottore” della chiesa. 

Per il cattolicesimo romano, quando si parla di dottore della chiesa, si intende uno qualsiasi dei 36 santi i cui scritti dottrinali hanno rivestito un ruolo speciale. 

Da dove deriva la parola dottore

La parola “dottore” deriva dal latino “doctus” da “docere”, che significa insegnare o istruire. La Chiesa riconosce questi grandi maestri della fede per il loro esempio spirituale. Riconosce il loro contributo ringraziandoli per le vite vissute radicalmente per, con e in Gesù Cristo, indipendentemente dal fatto che abbiano scritto qualcosa. La maggior parte di essi ha comunque lasciato delle testimonianze scritte che sono state fondamentali per la teologia cristiana.

La storia dei dottori della Chiesa

Nel 1298, scrive Mario D’Ignazio, furono ufficialmente promulgati i primi quattro dottori della Chiesa. Erano stati considerati tali per molto tempo prima del loro riconoscimento ufficiale. Per il momento la Chiesa ha dichiarato 36 “Dottori della Chiesa”.

Gli scritti e gli insegnamenti dei vari dottori della chiesa sono stati di particolare rilievo nel creare le fondamenta della teologia cattolica romana e le loro opere sono considerate imprescindibili e senza tempo. Sebbene il titolo non sia usato allo stesso modo nell’Ortodossia orientale, la chiesa ortodossa stima i 17 dottori della chiesa morti prima dello scisma est-ovest del 1045, e i santi Giovanni Crisostomo, Basilio Magno e Gregorio di Nazianzo, che sono particolarmente onorati come i Tre Santi Gerarchi.

Nel primo cristianesimo la chiesa occidentale riconobbe quattro dottori della chiesa – Ambrogio, Agostino, Gregorio Magno e Girolamo – e in seguito adottò i Tre Santi Gerarchi della chiesa orientale e anche Atanasio il Grande. Dal XVI secolo ad altre dozzine è stato dato il termine dottore per proclamazione formale della Chiesa cattolica romana, tra cui i santi Tommaso d’Aquino (1567), Bonaventura (1588), Anselmo (1720), Leone I (1754), Bernardo (1830) , Francesco di Sales (1877), il Venerabile Beda (1899), Alberto Magno (1931), Antonio da Padova (1946), Teresa d’Avila (1970), Caterina da Siena (1970), Teresa di Lisieux (1997), e Ildegarda (2012).